SE FA NOTTE E MARITEMO NUN S’ATTERRA

(TRADUZIONE: Si fa notte e mio marito non viene seppellito)

Si dice spesso quando si perde tempo inutilmente invece di portare a termine un determinato impegno. Il proverbio fa riferimento al regolamento cimiteriale secondo cui dopo una certa ora non è più possibile interrare i defunti, che vengono messi “a deposito” in una stanza in attesa che si possa riprendere il lavoro la mattina dopo. Per i parenti, la mancata sepoltura è una vera e propria disgrazia perché prolunga il dolore della perdita; di qui la necessità di fare in fretta, prima della chiusura, per seppellire il congiunto morto.

Il proverbio è quindi una constatazione ed un’esortazione a fare presto, a terminare un lavoro o, più in generale, un incarico senza tricare (indugiare, perdere tempo inutilmente, appunto), pena il dover rimandare la conclusione a tempo indeterminato.

 

Gioia Nasti
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