Arrassusìa, parola astrusa

Ci sono nella lingua napoletana dei termini davvero strani, che oggigiorno non si usano più nel dialetto corrente o che forse possono ancora ascoltarsi solo sulle labbra di persone anziane.

Arrassusìa è una di queste parole dialettali strane e affascinanti che ormai sono diventate vetuste, ma che, in precedenza, erano nel parlato quotidiano e perfino nelle canzoni (ad esempio nella canzone ‘O cunto ‘e Mariarosa). Cosa significa? Il significato letterale è “non sia mai!” oppure “Lontano da me!” ed è una sorta di scongiuro misto a desiderio che un evento negativo non si verifichi. La parola è formata dall’aggettivo “arrasso” unito al congiuntivo ottativo “sia”.

Una teoria sull’etimo fa discendere il termine dal latino “abrasum sit”, cioè sia cancellato, ma sembra poco plausibile anche considerando i cambiamenti fonetici in atto dal latino al volgare. La teoria più accreditata invece sembra quella che dimostra la provenienza dall’aggettivo arabo arah/arasa, cioè “lontano”, con l’aggiunta successiva del sit latino.

 

Gioia Nasti
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