La ruota degli “esposti” all’Annunziata (2) – Curiosità

Due sono le curiosità legate all’Annunziata e alla sua Ruota.

Il rito del fazzoletto
La prima si chiamava il rito del fazzoletto. Molti giovani del quartiere Vicaria era soliti votarsi alla Madonna dell’Annunziata per ricevere in cambio una grazia (essere risanati da qualche malattia o tornare sani e salvi da azioni militari) e quindi di prendere in sposa una ragazza del brefotrofio. Le ragazze in età da matrimonio venivano riunite, il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, nel cortile per essere scelte come mogli. Venivano disposte su due file e i pretendenti, dopo averle passate in rassegna, sceglievano quella che li aveva affascinati lanciando un fazzoletto alla ragazza che voleva sposare. La ragazza, a sua volta, poteva accettare e raccogliere il fazzoletto oppure rifiutare; se accettava, doveva afferrare il fazzoletto al volo per rendere manifesto il proprio intento. Una volta raccolto il fazzoletto, la ragazza usciva dalla fila e, condotta da una suora guardiana, si recava in Amministrazione con il futuro sposo per assegnare la dote. I due fidanzati si scambiavano le promesse e si sarebbero rivisti il giorno delle nozze, che si sarebbero celebrate nella chiesa dell’Istituto.

Le scarpette consumate della Madonna
Un’altra leggenda molto diffusa, legata a questo istituto, è quella sulle scarpette della Madonna. Ogni 25 marzo, festa dell’Annunciazione (giorno in cui si ricorda la visita dell’arcangelo Gabriele a Maria per annunciarle la nascita di Gesù), le scarpette della statua della Madonna vengono sostituite perché sono consumate. La statua si trova ai piani superiori, dove vivono le suore; ha le fattezze di una bambola di porcellana e risale al Seicento. Indossa un abito bianco con fili dorati ed un manto azzurro. I capelli sono veri, donati per grazia ricevuta. Le scarpine dorate che ha ai piedi si consumano ogni anno. Un prodigio inspiegabile che la Chiesa non riconosce come miracolo e che, però, continua a ripetersi. La leggenda dice che la Madonna, durante la notte, esca ad occuparsi dei suoi figli, a nutrire i suoi orfanelli, a vegliare sui suoi poveri.

Le scarpette, che vengono sostituite ogni 25 marzo, vengono poi affidate a qualche famiglia in difficoltà affinché la Madonna possa guarire gli infermi, sanare i feriti, consolare gli afflitti. A grazia ricevuta, le scarpette vengono restituite alle suore, che le affidano ad un’altra famiglia bisognosa. Le suore si occupano amorevolmente della statua: i capelli vengono accuratamente pettinati e sistemati, le vesti lavate e profumate.

Come detto prima, la Chiesa non riconosce questo prodigio come miracoloso, ma i devoti dell’Annunziata, soprattutto le donne del quartiere, continuano ad affidarle le proprie speranze, le proprie sofferenze e chiedendo le proprie grazie.

 

Gioia Nasti
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