Piccolo Enea, non temere!

Sì è parlato molto in questi giorni del piccolo Enea e della sua mamma, costretta dalle circostanze a lasciare il suo bimbo in ospedale perché qualcun altro potesse prendersene cura, e della polemica scatenata dalle parole di Ezio Greggio.

Ora, non voglio indagare sulle motivazioni che hanno portato a questa decisione. Certamente non sarà stata una decisione presa a cuor leggero. La legge permette a questa mamma di affidare il suo bimbo alle cure di qualcun altro senza doverne specificare i motivi. E qui già una prima osservazione si fa avanti: se io posso lasciare in ospedale il mio bambino per qualsivoglia ragione, perché tutto questo clamore? Ma soprattutto quanti di chi ha commentato il gesto lo hanno fatto veramente per aiutare la neomamma e quanti solo per il gusto di giudicare un atto che, nella bigotta Italia, appare insensato e innaturale?

Sebbene possa capire la ragione dell’appello di Ezio Greggio, in quanto è ingiusto che una mamma debba rinunciare al suo bambino per questioni economiche (posto che siano questi i motivi che hanno spinto la donna a lasciare Enea in ospedale), la cosa che più mi ha dato fastidio è stata la frase da lui pronunciata “ha bisogno di una vera mamma”. Mi viene da chiedere allora: chi è la vera mamma? Chi genera soltanto? Chi decide di adottare non lo è altrettanto?

Sono stata abbandonata all’ospedale dell’Annunziata nel 1971 da una donna che non ha voluto lasciare il suo nome e adottata quattro mesi dopo. La mia vera mamma, benché non mi abbia partorito, e il mio vero papà, benché non mi abbia trasmesso i suoi geni, sono sempre stati quelli che mi hanno cresciuta, quelli che hanno gioito e sofferto per e con me, quelli che, con i loro sacrifici, hanno permesso che potessi diventare ciò che sono oggi. E nessuno può permettersi di considerarli genitori di serie B. Anzi, per il loro coraggio ed il loro amore, sono di serie A+++.

Quindi, piccolo Enea, non temere, la tua mamma e il tuo papà adottivi non sono genitori di serie B; già il fatto di averti scelto e di averti voluto nella loro famiglia dimostra l’amore che provano per te, al pari della tua mamma biologica che, per donarti una vita migliore, ha scelto di affidarti ha chi ha più possibilità di farti crescere sano, forte e soprattutto al sicuro.

Buona vita, piccolino!!

 

Gioia Nasti
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