QUANNO PULECENELLA VA ‘NCARROZZA TUTTE QUANTE ‘O VEDONO

Mio padre era un grande lavoratore; avendo la quinta elementare, aveva cominciato a lavorare da ragazzino e la fatica non lo spaventava. “Mia moglie è la mente e io il braccio” diceva spesso a quanti lo ascoltavano; ma anche mia madre non si tirava indietro.

Avevano cominciato con niente; avevano fatto sacrifici inenarrabili, talvolta la sera per conservare i soldi per pagare i debiti (perché ne avevano diversi all’inizio) si spartivano un pezzo di fiordilatte ed andavano a letto. Le persone, però, vedevano solo quello che avevano raggiunto, non quanti e quali sacrifici avevano fatto per raggiungere la meta. Quando qualcuno apprezzava, con più di una punta d’invidia, la casa di proprietà, il viaggio estivo che avevamo fatto, la macchina nuova che avevamo comprato, mio padre se ne usciva con questo proverbio.

Il significato, anche piuttosto palese, è che tutti vedono il lusso, la meta raggiunta, ciò che si possiede, ma a nessuno interessa la strada che è stata affrontata per avere tutto ciò; il momento delle ristrettezze, dei sacrifici, dello stringere la cinghia non vuole vederlo proprio nessuno!!

Gioia Nasti
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